Siamo lieti di comunicarvi che è uscito il numero 114 di Sicilia Archeologica, edito da L'Erma di Bretschneider e diretto dalla Fondazione Sebastiano Tusa .
Un numero, il 114, che prosegue sulla direzione indicata da Sebastiano Tusa “nelle convinzione di rendere un servizio alla cultura nazionale ed internazionale e a chi ha a cuore la memoria del nostro Bel Paese.” (Sebastiano Tusa)
Anche questo numero è diviso in 4 sezioni: 1. Le scoperte archeologiche più recenti, 2. La diagnostica dei beni culturali, 3. Gli aggiornamenti dalla preistoria, al mondo classico e al mondo sommerso, 4. Le normative ai beni culturali (valorizzazione – conservazione – tutela – fruizione).
Apre la prima sezione il saggio di Luca Restelli, Clemente Marconi, Andrew Farinholt Ward, Linda Adorno e Francesca Paleari, Lo scavo tra il Tempio A e il Tempio O sull’acropoli di Selinunte (SAS TAO-A, 2023). Rapporto preliminare, le notizie contenute nel saggio ampliano le anticipazioni presentate nel numero 113 di Sicilia Archeologica sul lavoro effettuato dalle missioni dell’ Institute of Fine Arts – New York University, dell' Università degli Studi di Milano, dell’ Istituto Germanico e del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria. Questo primo contributo è per noi motivo di orgoglio per il costante impegno e per l’eccezionalità dei ritrovamenti che ogni anno ci offrono nuove interpretazioni della vita a Selinunte.
Secondo saggio è quello di Thea Sommerschield e Stefano Vassallo, Le storie di Eracle narrate a Terravecchia di Cuti: un nuovo louterion iscritto, analizza la decorazione a rilievo con Eracle, centauri, arpie, Atena armata e iscrizione del nome di uno dei due centauri nel frammento di louterion rinvenuto nell’area dell’abitato di Terravecchia di Cuti, un sito indigeno della Sicilia centrale.
La sezione dedicata alla Diagnostica viene aperta dal contributo di Katia D’Ignoti, La ceramica eoliana tardo-classica-ellenistica sovraddipinta a freddo, la tecnica del Pittore di Lipari, uno studio dettagliato sulla ceramica sovraddipinta tardo classica-ellenistica prodotta a Lipari, che mette in discussione e riformula molti aspetti di questa classe di manufatti.
Segue il saggio di Francesco Meli, Francesco Savarino, Arianna Romano, Gabriele Lauria, Maria Grazia Griffo e Luca Sineo, Bio-archaeological Notes on the Punic Lilybaeum: The 190 hypogeum, che fornisce importanti e innovative analisi bioarcheologiche e ricostruzioni 3D.
La terza sezione dedicata agli Aggiornamenti viene aperta dal saggio di Fabio MArtini, Sicilia preneolitica: tradizioni, innovazioni e primi paesaggi marittimi, restituisce un’attenta analisi sulla Sicilia in particolare sulle due tematiche principali: le identità plurali degli ultimi cacciatori-raccoglitori mesolitici e le variabili culturali e sulla capacità in periodi preneolitici di seguire rotte marittime.
Segue il contributo di Maurizzio Cattani, La facies di Mursia nel quadro delle identità culturali della Sicilia nell’età del Bronzo, Il saggio propone una reinterpretazione dei dati archeologici in considerazione della ricorrenza dei processi storico culturali presenti in diverse aree della Sicilia e delle isole minori.
Massimo Cultraro nel suo interessante saggio Elementi di tradizione peninsulare nella Protostoria della Sicilia occidentale evidenzia come le fasi avanzate e finali dell’età del Bronzo nella Sicilia occidentale siano state implementate negli ultimi anni mantenendo come punto di riferimento il sito di Mokarta (Salemi TP).
Giovanni Di Stefano, Armi e ornamenti nel santuario indigeno di Castiglione nella chora di Camarina, offre un interessante indagine sugli aspetti rituali intorno al Santuario di Castiglione
Chiude la terza sezione Gianfranco Purpura, La documentazione del trasporto marittimo romano e i rinvenimenti subacquei, l’approccio interdisciplinare del saggio offre un’analisi esaustiva e illuminante con una chiave di lettura che si avvale di interpretazioni di archeologia subacquea e di diritto commerciale romano che forniscono fondamentali arricchimenti a entrambi i settori disciplinari.
L’ultima sezione dedicata alla legislazione contiene il contributo del comandante Gianluigi Marmora, Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che testimonia l’attività di conoscenza che svolge il Nucleo TPC attraverso l’uso della banca dati.
Chiudiamo questo numero 114 della rivista Sicilia Archeologica con l’augurio di riscontrare lo stesso interesse del precedente presso il suo vasto pubblico di studiosi e di amanti del nostro patrimonio culturale.
Per la rivista e per leggere l’anteprima:
L'Erma di Bretschneider